«La Commissione sta osservando con condivisa e crescente preoccupazione i casi di corruzione nella sanità pubblica» a sottolinearlo Ignazio Marino presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, dopo l'arresto dell'assessore regionale alla Sanità piemontese, Caterina Ferrero, accusata di turbativa d'asta nell'ambito dell'inchiesta per una gara relativa alla fornitura di pannoloni in cui la politica avrebbe favorito Federfarma; e dopo l'arresto di una funzionaria della Asl di Trento che ha ottenuto in quattro anni rimborsi superiori ai 2,3 milioni di euro per acquisti inesistenti di protesi e medicinali destinati a malati cronici, utilizzando le somme per viaggi e per finanziare le attività imprenditoriali dei familiari. «Abbiamo chiesto» continua Marino «alla Procura della Repubblica di Torino e di Trento gli atti delle inchieste in corso. La documentazione acquisita dal Piemonte e dal Trentino sarà utile per comprendere le prassi e i meccanismi che inficiano l'efficiacia e l'efficienza del nostro Servizio Sanitario Nazionale» conclude Marino «e per elaborare delle soluzioni legislative che interrompano pratiche illegali e inique che hanno serie conseguenze sulla salute delle persone».